3 maggio 2014

Nel padre, nel figlio e nello spirito santo

Nel padre, nel figlio e nello spirito santo... certo, finché il padre non è disabile. 
In questo articolo parleremo di Simone che incontra il suo handicap grazie ad una lesione al midollo spinale. Un uomo come tanti e, come tanti, desidera sposarsi con la donna che ama. Peccato però che il parroco Luganese non abbia intenzione di celebrare le nozze in quanto, a causa della lesione del midollo spinale, Simone non possa procreare se non grazie alla fecondazione assistita e, l'impossibilità di poter procreare in maniera autonoma, va a scontrarsi con il diritto canonico che cita: "il "mezzo tecnico” non si può sostituire dell’atto coniugale, ma deve configurarsi come una facilitazione e un aiuto affinché esso raggiunga il suo scopo naturale, la procreazione.".
Data la negazione delle nozze, la coppia decide di contattare la Curia vescovile, trovando finalmente conforto: secondo Pier Giacomo Grampa infatti, le nozze si possono celebrare, non c'è nessun problema.
Tuttavia, a seguito della brutta esperienza avuta col parroco di Lugano, la coppia annuncia di non avere più intenzione di sposarsi in chiesa: "Volevamo sposarci in Ticino perché sono luganese - dice Simone - ma essere convocato dal parroco poche ore prima delle nozze e essere incalzato da domande imbarazzanti sulla mia sessualità e sulla mia possibilità di poter dare alla luce un bambino con la mia compagna in modo autonomo o meno è stato davvero umiliante"




Come biasimarlo? Parlare della propria sfera più intima con degli sconosciuti metterebbe a disagio chiunque. Ma soprattutto, trovo scandaloso che la chiesa faccia dei problemi e respinga la celebrazione delle nozze ad una coppia che desidera semplicemente sposarsi.



Voi invece? Cosa ne pensate?

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