28 aprile 2014

Workshop a Nottwil - "è più facile insegnare a una donna come comportarsi sessualmente con un disabile piuttosto che tenere la persona con handicap lontano dal sesso"




NOTTWIL - Un workshop per insegnare alle donne a fare sesso con le persone andicappate. È quanto si propone il progetto sexcare.ch che di recente ha lanciato un workshop inedito. A fare da teatro alle singolari lezioni è il centro di paraplegia di Nottwil, nel canton Lucerna, dove le professioniste del sesso lo scorso fine settimana sono state formate sugli aspetti più importanti della sessualità del disabile. “Lo scopo del nostro lavoro – spiega la sessuologa Isabelle Kölb, una delle menti dell’iniziativa – è di fare in modo che il disabile viva il sesso nel modo più naturale possibile, come una persona sana”. 

Gratificazione - Nel corso del workshop si analizzano gli aspetti psicologici e fisiologici della sessualità del disabile. Si spiega, in pratica, alle prostitute come ci si deve porre nei confronti del paziente, a seconda del problema di cui soffre. Alle lezioni, che complessivamente costano 340 franchi, ha partecipato anche Nina, una ragazza di 25 anni, prostituta professionista. “Sono una persona molto aperta. Il lavoro che faccio mi dà parecchio dal punto di vista umano. Nel corso del workshop abbiamo ricevuto diverse informazioni sui vari tipi di andicap. È stato utilissimo”.   

Felicità - Il principio di sexcare.ch è semplice. Lo spiega bene il responsabile marketing Andreas Schürch: “È più facile insegnare a una donna come comportarsi sessualmente con un disabile, piuttosto che tenere la persona con handicap lontano dal sesso”. Daniel Wernli, 42 anni, colpito da una paresi celebrale, apprezza gli sforzi di sexcare.ch. “Le donne mi danno felicità. Come la darebbero a qualsiasi altra persona”. Per la portavoce del centro di Nottwil, Anita Steiner, la formazione delle prostitute che hanno a che fare con disabili è molto importante. “Se una prostituta non ha conoscenze in merito, potrebbero verificarsi situazioni spiacevoli. Questa è un’iniziativa che ha parecchio senso”.  



E si continua ad insistere... nel bene e nel male. Popolo di coloro che HANNO CAPITO unitevi!!!!!
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17 aprile 2014

Dietro il telone







Carissimi lettori,
quello che vi scriverò in questo articolo è una vergogna che purtroppo anche il nostro piccolo Ticino vive malgrado tutti i nostri bei sorrisini e le nostre belle parole. Se vi ricordate, nel precedente articolo di questo blog che ho postato intitolato CDPD - Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, venivano elencati tutti i diritti che i disabili hanno, come poter accedere autonomamente in uno stabile pubblico o trovare un'occupazione senza nessun tipo di discriminazione. Belle parole (come dicevo prima) ma queste non sono che la parte più chiara ed invitante della medaglia. 

La teoria è sempre molto bella ma la pratica lascia molto a desiderare e ora vi svelerò la facciata più opaca:

la cugina di una mia carissima amica ha scoperto che sua figlia (bambina, purtroppo, down) veniva isolata insieme ai suo compagni di classe speciale dagli altri bambini "sani" con un telone durante la pausa pranzo. Questo è accaduto all'asilo di Pollegio.

Non è finita, perché ora la bambina è stata trasferita nella scuola elementare di Giubiasco in una classe speciale composta da bambini con handicap mentali davvero molto gravi che non hanno la sua stessa capacità di comprensione. Ne consegue dunque che la bimba, malgrado abbia 7 anni, non sa ancora né leggere né scrivere, non ha il minimo avvicinamento con i bimbi delle classi "normali" (fatta eccezione per la ricreazione) e in mensa mangia con i suoi compagni in un tavolo isolato da tutti. 

La piccolina, come anche un suo compagno di scuola, è peggiorata rispetto gli scorsi anni e questo perché la scuola non è in grado (o non ha interesse di esserlo) di avere quella minima sensibilità che occorre per poter capire che esistono delle tipologie di disabilità che possono variare dall'essere lievi all'essere, purtroppo, più gravi. 

Ora, la cugina della mia amica, con il supporto di un'altra mamma, sta cercando di insistere per ottenere il permesso di far frequentare ai loro figli dei corsi di canto, ginnastica o ambiente in una classe "normale" (o almeno le discipline che permetta loro di stare a contatto con bambini sani), d'altronde.... è un loro diritto! Peccato però che la direttrice di questa scuola sia totalmente assente e non abbia il minimo interesse ad aiutare le due mamme e il Cantone non sborsa mezzo centesimo per pagare dei tutor che possano seguire questi bimbi e colmare il vergognoso vuoto che la scuola elementare lascia.


Detto questo, io mi chiedo, a che serve emanare normative che difendono i diritti dei disabili se, come in questo caso, è la scuola stessa a fregarsene? 

A cosa serve l'articolo 8 cpv. 2 della Costituzione Svizzera che dice espressamente che nessuno può essere discriminato, in particolare a causa dell'origine, della razza, del sesso, dell'età, della lingua, della posizione sociale, del modo di vita, delle convinzioni religiose, filosofiche o politiche, e di menomazioni fisiche, mentali o psichiche se poi, ancora nel 2014, accadono certe cose?
Ma noi siamo una società sana, bella e educata... dotata di sani principi e vivace moralità! I disabili? ah si.. giusto...... si, "ci stiamo lavorando"!

Chi volesse avere degli approfondimenti in merito a questo argomento può cliccare QUI per seguire un servizio di Falò (famoso programma della RTSI)

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E voi cosa ne pensate? 
Dite la vostra lasciando un commento!!!!!

15 aprile 2014

CDPD - Convenzione sui diritti delle persone con disabilità





E’ un giorno fondamentale per la parità delle persone con disabilità: 
oggi a New York la Svizzera ratifica la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità (CDPD) che entrerà quindi in vigore fra 30 giorni. Ecco a voi tutte le info!


Cos'è?
La Convenzione ONU relativa ai diritti delle persone con disabilità (CDPD) è il primo trattato internazionale che si occupa in modo specifico dei diritti delle persone con andicap e dei doveri degli Stati contraenti. Le persone con andicap hanno partecipato in modo determinante alla sua elaborazione influenzandone concretamente il contenuto: erano presenti in gran numero nelle delegazioni ufficiali e nelle organizzazioni non governative che si sono occupate di effettuare lobbying, rispettando così l’esplicita volontà dell’allora segretario generale dell’ONU Kofi Annan.
La CDPD è stata adottata il 13 dicembre 2006 dall’Assemblea generale dell’ONU e è entrata in vigore il 3 maggio 2008. In novembre 2012, 154 Stati avevano firmato la CDPD e 126 l’avevano già ratificata. Tutti i paesi limitrofi alla Svizzera hanno ratificato la CDPD e il relativo Protocollo facoltativo. Anche l’Unione europea ha ratificato la CDPD.


Lo scopo?
La CDPD ha lo scopo di promuovere, proteggere e garantire alle persone con andicap il pieno e paritario godimento di tutti i diritti dell’uomo e di tutte le libertà fondamentali, di promuovere il rispetto della loro dignità.


Il contenuto?
La CDPD contiene diritti civili, politici ed economici, sociali e culturali. Il loro campo d’applicazione, che è molto esteso, comprende diritti come per esempio:

  • Accessibilità (art. 9): le persone con handicap hanno lo stesso diritto di accesso all'ambiente fisico, ai mezzi di trasporto, all'informazione e alla comunicazione, inclusi i sistemi e le tecnologie di informazione e comunicazione, così come ad altri servizi che sono già accessibili o forniti al pubblico.
  • Diritto ad una vita indipendente (art. 19): diritto di tutte le persone con handicap di vivere nella società, con la stessa libertà di scelta delle altre persone. Ciò comprende in particolare la possibilità di scegliere il proprio domicilio, dove e con chi vivere senza essere obbligati a vivere in particolari soluzioni abitative.
  • Diritto alla mobilità personale (art. 20): la mobilità personale deve essere assicurata e incentivata nel modo più indipendente possibile alle persone con handicap dagli Stati contraenti.
    • Diritto d’accesso all'informazione (art. 21): le persone con handicap hanno il diritto di ricevere le stesse informazioni delle altre persone. A tale scopo gli Stati contraenti devono per esempio mettere a disposizione, senza costi supplementari e tempestivamente, le informazioni destinale al grande pubblico in formati e tecnologie adatte ai vari tipi di handicap.
    • Diritto alla formazione (art. 24): diritto delle persone con handicap a seguire una formazione. Gli Stati contraenti devono garantire un sistema educativo integrato a tutti i livelli e un perfezionamento professionale vita natural durante.
    • Diritto alla salute (art. 25): gli Stati contraenti devono riconoscere il diritto delle persone con handicap di godere del miglior stato di salute fisico e psichico senza discriminazione a causa del loro handicap. In particolare gli Stati devono impedire la discriminazione delle persone con handicap nell'accesso alla cassa malati e alle assicurazioni sulla vita.
    • Diritto al lavoro e all'occupazione (art. 27): gli Stati contraenti devono garantire la parità di diritti delle persone con handicap al lavoro. Inoltre devono emanare norme legali che vietino la discriminazione a causa di un handicap in ogni ambito lavorativo, incluso il reclutamento, l’assunzione e l’impiego, la continuità dell’impiego, l’avanzamento di carriera nonché le condizioni di sicurezza e di igiene sul lavoro.

    La CDPD mette in particolare evidenza i diritti delle donne e dei bambini con handicap (principalmente agli articoli 6 e 7, come pure in molte altre norme).



    Bè dai, si cominciano a mettere le basi!
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    Fonte